

]\faria Cristina e Carlo Emanuele Il
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col concorso della munificenza dei Sovrani e delle famiglie patrizie,
decorarono la Città di ch iese e palaz zi, in cui
il
barocco assume
forme pregevoli di arte.
« Nessuna arte, osserva gius tamente la De Gaudenzi, come l'ar–
« chitettura può rendere un'esatta immagine del pensiero fondamen–
» .
tale d'un'epoca ; così lo sfarzo e la magnificenza di cui erano cir–
«condati i Duchi Sabaudi nel secolo xvrr dovevano
riflettersi
negli
« edifici che fecero innalzare nello stile ar chit ettonico cui apposero
« la loro approvazione
» .
Fi g. 72. - L' en trat a in Torin o da porta Eriduna.
La purezza della linea, la bellezza della proporzione, il grandioso
effett o dell'in sieme, l'eleganz a e la semplicità della decorazione, la
varietà nelle modanature, il senso misurato dell'imitazion e greco–
romana, onde lo stile del Rinasciment o, sia nella forma
fio rentina
o
toscana,
sia nella forma
veneziana,
s'era diffuso per tanta parte d'Eu–
ropa, dopo la metà del secolo
XVI,
andarono not evolmente alt erandosi.
. La vita delle classi domi nanti , per un malefico contagio dei co–
stumi spagnoli, si fece più fastosa e magnifica : non bast ava più
il
decoro so, si voleva l'esuberante, l'eccessivo in ogni cosa. Tutte le arti
risentirono di que sto spirito, che ricer cava affannosamente
il
nuo vo
nel grandioso, e caddero nell'artifizioso e nel grottesco ; ma special–
mente l'architettura, abb andonata la semplicità e l'armonia delle forme
della Rinascita, si compiacque delle linee cur ve, delle colonn e attor-