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Capitolo V.
L'ingerenza poi del Governo nell'agri coltura col permettere o col
vietare l'esportazione del gl'ano, faceva sì che non vi era stimolo alla
produzione agrari a ; ond e da i più si seminava qu el tanto che poteva
bastare al proprio consumo. Nè migliore dell'agricoltura era la con-
dizione delle altre industrie.
'
Il Cardinal Maurizio era sta to dei pochi a comprendere che la
libertà economica, conte nuta entro determinati limiti, sarebbe stata
font e di ricchezza pel paese; ma le propost e che egli fece al fratello
non furono ascoltate ; anzi le arti e le industrie furono con ogni ma–
niera di regolamenti e di restrizioni soffocat e e spente. Basti il dire
che per acc resce re di
quattro
il
numero dei ciabatti ni che rattoppa–
vano le scarpe dei buoni torinesi ci volle un rescritto ducale.
Spess o accadeva che il Governo, posto si nella dura condizione di
regolare tutte le industrie, nell'atto che provvedeva all'in cremento di
una di esse, danneggiasse le altre. Tanto per citare un esempio ricor–
deremo che il Govern o protesse e incoraggiò le vetrerie di Torino
e quella di Leynì; ma poi decretò che lavorassero alt ernatamente e
talora ne sospese il lavoro per impedire il rincaro della legna da
ardere!
Alt ro ost acolo all' incremento delle industrie erano i monopoli.
Come poteva, infatti, prosperare l'industria della car ta, quando la
raccolt a degli stracc i era ' nelle mani di un solo app alt atore, che
a ciasc una fabbrica ne assegnava una data quantità e niente di
più ~
Come poteva fiorire l'industria delle maioliche, quando una sola
fabbrica di qu esto prodotto era solo permessa in tutto il Pi emonte
~
Solta nto do po il trattato de' Pirenei par ve ridestarsi in qu esti
paesi un certo movimento industriale, poi chè si l'iapersero le fabbriche
di fustagni di Chieri, venne costituendosi una società per la lavora–
zione della canapa e del lino a Dron ero , e si aperse una manifat–
tura di organzini di seta, secondo i sistemi seguiti in Bologna, alla
Venaria.
A 'forino, pre sso l'Albergo di Virtù, s' inaugur a una Scuola del–
l'arte della seta, mentre qu esta industria torna a fiorir e a Racconigi ,
e Barge produce ottime canne d'archibugio, e alla Chiusa, presso
Cuneo, si fa fiorenti ssima l'industria dei mattoni.
A rend er più sicuro questo risorgimento economico Carlo Ema–
nu ele
II ,
istituì, nel 1673, una Camera di Commercio, affidandone la
presidenza al Truchi, con l'intento di
«
esami nare e dare esecuzione
a tu iio ciò che si crederà u til e al progresso del commercio e delle mani–
fat ture e alla buona regola delle arti e mesti eri
».
Maun tal e istituto