

I reg ni di Carl o Emanuele III e di Vittorio Amedeo III
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Aspre
c~nsure
invece colpirono
il
Viollet, tantochè fu aperto
contro di lui un pro cesso ; ma egli morì prima che fosse pronunziata
la sentenza.
La pre sa di Demonte produsse in tutto il Piemonte un 'impres–
sione di ,scoramento, di sdeg no e quasi di terrore, perchè orm ai tutti
vedevano le porte di casa aperte agli invasori: donde accuse di tra–
dimento, di codardia, d'inettitudine contro generali e ministri, com–
preso l'Ormea.
Alla Corte di Vienn a si faceva risali re la responsabilità .di qu el–
l'in su ccesso militare e politi co, poi ché, mentre gli Austri aci avevan o
imp egnate quasi
"tutte
le ' loro forze nella conquista del Regno di
Napoli, lasciavano
il
Piemonte solo a lott ar e contro milizie agguer–
rit e e preponderanti di numero e di armi .
A Torino le recriminazioni e le accuse si fecero così uni versali
e atroci che
il
Governo dovette proibire, comminando gravissime pene,
che si parlasse di guerra.
La cens ura riu scì a far tacere le pr otest e e gli acces i discor si
nei crocchi cittadini ; ma non potè impedire le sa tire, gli epigrammi
e le pasquinate, che investivano dei loro sa rcasmi an onimi i perso–
naggi più cospicui dell' esercito e della magistratura.
. In' mezzo a tanta ag ita zione dello spirito pubblico, il Marchese
d'Ormea, forse a scagionars i dall e accuse"che ne scemavano la popo–
larità e sminuivano .
il
decoro, offrì a l Re di armare a sue spese un
eser cito di 10.000 uomini, e dopo chè
il
Principe ebbe accettato la
generosa offerta, mantenne intieramente la sua parol a.
Intanto i Franco-I spani, pr ocedendo nella loro avanzata vittori osa,
investi vano Cuneo.
Carlo Emanuel e III, con tutte le sue truppe, si accampò a Bu sca,
quando gli pervenne un dispaccio del Principe Lobkowitz, portat o
dal figlio stesso di lui , che gli annunciava la vitto r ia di Vellet ri. Si
ri nfr ancarono gli an imi a ta li no tizie; ma per poco, poichè altre ne
giunse ro in breve assai di verse dalle prime.
Il Generale austriaco, punto cur andosi delle protest e della Chiesa ,
s'e ra avanzato nella campagna romana fino a Vellet ri, dove Carlo III
col Gages e col Duca di Modena aveva posto campo. Dopo qua lche
scaramuccia, la notte sopra 1'11 , le forze austr iache assalta rono vigo–
ros amente
il
nemico, e per poco non pr esero pri gion iero il Borbone
col suo seguito.
Passato
il
primo sgomento, si riebbero tuttavia i Borbo nici e
res pinsero vitt oriosamente gli assalitori, che ripar ar ono in Lombardia,