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Capitolo VII.

sottoponeva al censo i beni ecclesia sti ci 'divenuti tali dopo il 1620;

prescriveva regole fisse all'ordinazione dei chierici e ai loro privilegi.

Come si vede l'I struzione benedettina poneva il suggello alla pace

fra la Chiesa e lo Stato, pace che

dur ò

per più di cent'anni, fin quasi

alla metà del secolo scors o.

Per tal modo i feudi ecclesias tici passati sott o la tutela dell 'Au–

torità regia, in br eve scomparve ro; Vescovi e Monasteri preferirono

rinunziare ai loro .diritti temporali, piuttosto che esercitarli di nome

e non di fatt o.

Carlo Emanuele III aveva ereditato dal padre i ' principii assolu–

tisti , e la pratica del potere assoluto lo confermò nella

necessità

imperio sa di elimina re dai suoi Stati perfino le apparenze di qua–

lunque autorità suprema che non fosse la sua, e di ' atte nua re le dif–

ferenze troppo ' profonde e str identi, che esistevano fra le clas si

sociali.

V'era nella Savoia una class e di servi, cui non era concessa nem–

meno la facoltà di testare. Il Re , con editt o del 19. dicembre 1771 ,

volle cancellato quel ves tigio di abi ezion e feudale, abol endo tutte le

serv itù personali. A tale uopo impose ai Comuni di pagare una

conveniente indennità a coloro che di tali privilegi erano investiti,

e istituì un a cassa di soccorso in favore dei Comuni che per l'opera

santa e umanitaria sa rebbero st ati troppo aggravati. A que sta

Cassa

d i reden zione

egli assegnò in dote gli avanzi del bil ancio, mettendola

in grado, come osser va Luigi Luzzatti, di estingu ere tutti i debiti

fluttuanti e non consolida ti in circa dodici anni.

Protestò la nobiltà savoiarda e perfino, strano a dirsi, protesta–

l'ono i servi stess i, forse indotti con donativi e minaccie a inneggiare

alla loro servitù, o incapaci di valutare i benefizi della libertà.

Ma il Re tenne fermo il decreto, e la nobiltà dovette ch inare il

.capo. Aveva an che in animo di can cellare ogni vestigio feudale; ma

si sentiva ormai vecchio, stanco, e temeva troppo di urtare la nobiltà,

che cos tituiva l'ufficialità dell'esercito ; ond e si contentò di acquistare

dai Ferrero il feudo di Masserano (1767) e quello di Voghera dai

Marchesi Dal Pozzo (1770).

Non aveva invece esitato a togliere al Ducato d'Aosta le secolari

fran chige. Già , salendo al trono, era sta to il primo dei Principi Sa–

baudi che non avesse giurato di rispettarle, segno evidente che fin

d'allora aveva in animo di abolirle. Cominciò nel 1742 a menomare

i diritti degli. Stati generali ; poi a.scemare il numero dei consiglieri

(1748), quindi a toglier loro il diritto di stabilire i tributi (1760).