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I regni di Carlo Emanuele III e di Vit torio Amedeo III

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quelle che ordinarono la fond azione di una Casa di correz ione ' per

i discoli e il Collegio della Provvidenza per le fanciulle povere.

L'Università degli studi, r iord inata (1737), fu ar ricchita della cat–

tedra di lingue orientali (1738), mentre si istituivano i Musei d' anti–

chità e di Storia Naturale (1746) e col Sa luzzo, col Cigna e col Lagr ange

si formava

il

primo

nu cleo della Accade–

mia delle Scienze.

. Non si comprende

come un Governo che

mostrava, con le sue

leggi, di tenere in

onore la coltura, non

si mostrasse altret–

tanto benevolo con gli

uomini di alto inge–

gno, quali il Denina, il

Bar etti, l'Alfieri, il Bo–

doni, il Berthollet, il

Passeroni,il De Rossi,

che spontaneamente

abbandonarono il Pi e–

monte, e alcuni di

ess i si recarono a vi–

vere in · terre st ra–

n iere.

« Il paese - scri–

veva l'Alfieri - go–

vern ato dal suo re,

come un pupillo lo è

Fi g. 121. - Giambattista Bogino .

dal tutore,non godeva

alcuna libertà; chè ovunque appari va il nome del re: censura rigida,

inflessibile nella stampa interna ; quanto si era facili e lar ghi coi libri

solo condannati dall'inquisizion e romana, alt rettanto si era strett i,

spigolistr i in quelli che potessero aprire qualche spirag lio alla libertà

di pensiero, e molto più se cont ra rii all'a ssoluta autorità del sovrano

» ,

Ai 20 ,di febbraio del 1773, Carl o Emanuele III moriva e veniva

sepolto a Soperga (fig. 122).

Rigido custode delJa regia dignità, governò da principe assoluto

con l'aiuto e

il

consiglio di uomini di pro vata fede e di raro accor-