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I regni di Carlo Emanuele III e di Vittorio Amedeo III

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Nel 1762 ordinò quei Comuni a somiglianza degli altri del Piemonte;

nel 1766 vi introdusse

il

catasto, nel 1773 dichiarò infine che le im–

poste non erano più un donativo ma un obbligo, e ne regolò la

riscossione come nelle altre provincie.

'I'ale abolizione di antiche prerogative danneggiò invero non pochi,

tuttavia la generalità dei cittadini ne ebbe non lieve beneficio. Ma la

regione che più d'ogni altra risentì i vantaggi di una provvida legis–

lazione economica fu la Sardegna.

Ben" tristi erano le condizioni dell'isola quando passò sotto i

Sabaudi. La tirannide dei signori Spagnoli, che vivendo lontani dal

paese, non attendevano ad altro che a smungere per quanto pote–

vano le popolazioni, l'avevano grandemente immiserita.

Cresceva continuamente

il

numero degli ecclesiastici, immuni da

imposte ; dovunque il popolo era tenuto in schiavitù. Inferocivano le

le plebi; le strade e le campagne infestate da banditi; violenti gli odì

tra famiglia e famiglia, tra paese e paese; impotente la giustizia;

vane le leggi; negletta l'istruzione. Tutto dunque era da rifare.

Il ministro Bogino si accinse a quest'opera di risanamento mo–

rale ed economico, e non venne meno alla fiducia che in lui aveva

riposto

il

Sovrano. Pose mano a riordinare la giustizia con l'aumen–

t àre

il numero degli ufficiali regi, coll'emanare disposizioni legisla–

tive relative alla nomina dei giudici nelle varie giurisdizioni feudali,

col pubblicare una raccolta di leggi sarde. Tolse abusi e privilegi

ecclesiastici, riordinò i monti frumentari, in guisa da costituire un

vero sollievo per i poveri, aprì nuove strade, agevolando le comuni–

cazioni fra paese e paese, prosciugò paludi e costruì alcuni porti.

Fece rifiorire gli studi, riordinando le scuole medie e le due Uni–

versità di Cagliari e di Sassari, ravvivò i commerci e favorì l'emi–

grazione piemontese nell'isola, cosicchè la popolazione ne fu in breve

accresciuta. Sventuratamente, morto Carlo Emanuele, il successore

di lui non seppe apprezzare le alte doti del Bogino (fig. 121) e allon–

tanandolo dagli affari, interruppe quelle riforme, che avrebbero

compiuto la rigenerazione del paese.

Il nome del Re,

oltrechè

ai fatti e ai provvedimenti di cui abbiamo

fatto parola,

è

legato ad un monumento insigne di sapienza giuridica,

le

Regie Oostituzioni

pubblicate nel 1770, che furono il Codice del

Regno Sardo fino alla comparsa di quello Albertino.

Prese norma dalla guerra dei Sette anni e specialmente dalle

vittorie riportate da Federico il Grande per riordinare l'esercito in

maniera razionale ed efficace.