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La vita e

il

cost ume torinese sul cadere del secolo

X\'III

521

propria (1). Nel 1786 il Governo assunse la cura di spegne re gli

incendi e ne decretò le norme principali .

Se il fuo co s' appiccava a qu al che caseggiato, le campane della

pro ssima ch ies a sonavano a stormo, e i tamburi della guarn igione

battevano la

generale.

A quel seg na le accorrevano i brentatori, i

muratori e i falegn ami e tutta la maestranza del corpo d'arti glieria,

cui era affidato l'uffi cio di gua rdie del fuo co. Centocinquanta solda ti

della guarn igione e 12 carpentieri militari era no sempre pr onti nei

loro qu arti eri ad accor rere in cas o d'in cendio. A ognuna delle porte

di Torino era collo cala una pompa, e cinque se ne conse rvavano

in Città insieme con gli altri attrezzi occorrenti ad est ingue re

il

fuoco.

Sino al 1782 il Vicaria to della Città s'era sem pre opposto che si

cos tru isse ro baracconi sotto i P ort ici di . via Po ; ma poichè gli a ffitti

delle botteghe cr escevano e facevano brutta mostra i ban chi posti cci,

collocati sotto il porticato, così il Vicario Provana propose, e il Con–

siglio degli edili approvò la cos t ruzione dei bara cconi , a patt o che

avessero aspe tt o decoroso e r ecassero sulla facciat a una lanterna accesa.

Fin da qu el tempo Torino aveva, con ott ime dispos izioni, pr ov–

veduto all'igiene cittadina , sia per ciò che si riferi sce alla

salub ri tà

dell'aria e alla nettezza de llevie e delle piazze, come alla difesa della

pubblica salute .

Era così gra nde l'autorità. conferita dalle leggi al Magistrato di

sa nità che pot eva ai contravventori dei suo i regolam enti a pplica re

multe e pen e più gravi, fino a qu ella di morte, salva l'approvazione

del Re. Il Protornedi co vegliava sugli ospedali e lazzar etti , sui medi ci,

farmacisti ed os te tr ici, su i confettie ri e liqu ori sti, con facoltà di toglier

patenti e ch iude r farmacie e bottegh e e distrugger e medi cine, droghe,

liquori e confetture,giudiea le nocive alla salute .

I proprietari di cas a a vevano l'obbligo di tener pulita met à della

stra da, su cu i la casa stessa pr ospettava, e quando cadeva la neve,

dov evano ammonticchiarla in modo da aprire un a via ai passanti.

Alla nettezza delle piazze prov vedeva il Comune.

Il primo bagno pubblico ap erto a 'forino fu nel 1767 sulla riva

del Po, e col privilegio di rim an er e uni co.

A mantener e l'ordine pro vvedevano le gua rdie di città.

Con ordinanza del 5 dicembre 1679 la Duchessa Mari a Giovanna

di Nemours istituì 8

cavalleri politici

coll'annuo assegno di lir e 100

ciascuno, armi e vesti ario, a spese del

Municipio,

(1) L'illuminazione costò

il

primo a nno 64.350

li re.