

La vita e
il
cost ume torinese sul cadere del secolo
X\'III
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propria (1). Nel 1786 il Governo assunse la cura di spegne re gli
incendi e ne decretò le norme principali .
Se il fuo co s' appiccava a qu al che caseggiato, le campane della
pro ssima ch ies a sonavano a stormo, e i tamburi della guarn igione
battevano la
generale.
A quel seg na le accorrevano i brentatori, i
muratori e i falegn ami e tutta la maestranza del corpo d'arti glieria,
cui era affidato l'uffi cio di gua rdie del fuo co. Centocinquanta solda ti
della guarn igione e 12 carpentieri militari era no sempre pr onti nei
loro qu arti eri ad accor rere in cas o d'in cendio. A ognuna delle porte
di Torino era collo cala una pompa, e cinque se ne conse rvavano
in Città insieme con gli altri attrezzi occorrenti ad est ingue re
il
fuoco.
Sino al 1782 il Vicaria to della Città s'era sem pre opposto che si
cos tru isse ro baracconi sotto i P ort ici di . via Po ; ma poichè gli a ffitti
delle botteghe cr escevano e facevano brutta mostra i ban chi posti cci,
collocati sotto il porticato, così il Vicario Provana propose, e il Con–
siglio degli edili approvò la cos t ruzione dei bara cconi , a patt o che
avessero aspe tt o decoroso e r ecassero sulla facciat a una lanterna accesa.
Fin da qu el tempo Torino aveva, con ott ime dispos izioni, pr ov–
veduto all'igiene cittadina , sia per ciò che si riferi sce alla
salub ri tà
dell'aria e alla nettezza de llevie e delle piazze, come alla difesa della
pubblica salute .
Era così gra nde l'autorità. conferita dalle leggi al Magistrato di
sa nità che pot eva ai contravventori dei suo i regolam enti a pplica re
multe e pen e più gravi, fino a qu ella di morte, salva l'approvazione
del Re. Il Protornedi co vegliava sugli ospedali e lazzar etti , sui medi ci,
farmacisti ed os te tr ici, su i confettie ri e liqu ori sti, con facoltà di toglier
patenti e ch iude r farmacie e bottegh e e distrugger e medi cine, droghe,
liquori e confetture,giudiea le nocive alla salute .
I proprietari di cas a a vevano l'obbligo di tener pulita met à della
stra da, su cu i la casa stessa pr ospettava, e quando cadeva la neve,
dov evano ammonticchiarla in modo da aprire un a via ai passanti.
Alla nettezza delle piazze prov vedeva il Comune.
Il primo bagno pubblico ap erto a 'forino fu nel 1767 sulla riva
del Po, e col privilegio di rim an er e uni co.
A mantener e l'ordine pro vvedevano le gua rdie di città.
Con ordinanza del 5 dicembre 1679 la Duchessa Mari a Giovanna
di Nemours istituì 8
cavalleri politici
coll'annuo assegno di lir e 100
ciascuno, armi e vesti ario, a spese del
Municipio,
(1) L'illuminazione costò
il
primo a nno 64.350
li re.