

526
Capitolo VIII.
Erano detti
COSI l
quattro Decurioni più anziani d' elezione del
corpo muni cipal e, du e"della prima classe e due della seconda. Toc–
cava loro formare la lista de i nuovi decurioni, che dovevano essere
eletti a sedere nelle Congregazioni.
Il Decurione, incari cato della sovra in tendenza dell'ar chi vio, doveva
ap partenere alla prima classe dei Cons iglieri e aver tenuto prim a
l'ufficio di Mastro di ragio ne. L'Avvocato della Città era elett o dal
Consiglio generale tra gli avvocati decurioni di seconda classe. A
lui spettava il pat rocinio delle cause, ma non pot eva comparire in
giudizio, ove non gliene fosse dat a facoltà dalla Congregazione.
Anche il Segretario era eletto dal Cons iglio genera le tra gli avvo–
ca ti decuri oni di seconda classe, e lo stesso Cons iglio nominava
pure tutti gli impiegati suha lte rni della civica amminist razione.
Nell'anno 1775 i redd iti della città di Torin o era no
di"
303.::l00 lire ;
nel 1790 era no sa liti a L. 408.206 (1). Oggi il bilan cio di Torino è
di circa 55 milion i. Sul bilan cio del 1775 si spendevano 11.722 lire in
funzioni religiose; 5145 lire per l'istruzione pubblica; 20.000 lire per gli
esposti; 36,800 lir e per manutenzione di ponti e strade; 3600 lir e per
elemosine. Pel ves tiario degli inservi en ti si mettevano in bilancio 514
lire; per spese di segrete ria e teso reria 3400 lire. Ogni anno si bilan–
ciavano 2960 lir e per le seguenti spese : regalì a di lire 1000 da distri–
bu irsi tr a i Consiglieri che int erveni vano alle sedute; 1350 lir e per
torce di cera da distri buirs i a ciascu n Consig liere alla fine dell'anno ;
250 lire per almanacchi; 200 lir e per i ventagli che si distribui van o.
nell'est ate, e 170 lire per i bicchieri di crista llo che si regalavano
al Consiglieri, che int er venivano alla pr ocession e del Ss, Sac ra mento ,
7.
-
Vitt or io Amedeo II aveva tentat o di sra dicare la mendi cità "
dal suo regno, ma i suoi provve diment i erano dire tt i piuttost o a rego–
lar e la carità pubblica e pr ivata che non a sta bilire norme fisse per
tu tte le istituzioni di beneficenza. Gli ospeda li era no num erosi e più
nu meros i gli ospizi di carità, dove tutti i poveri att i al lavor o dove–
van o occupa rsi in qualche mesti ere. Alle Congregazioni di carità il
comp ito d'impedi re l'a ccat onaggio. Su tutte primeggiava e in vigilava
la Congregazione primaria, la quale risiedeva in Torino, Ogni Con–
g-regazione si governava confor me alle dat e pr ovvidenze regie, ma
stava all'arbitrio di ciascuna di esse di aggiun gere alt re regole, se–
condo la necessit à de' tempi e de' luoghi , purchè non fossero con-
(1) La lira piemon tese valeva lire 1,20 a ttuali.