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Capitolo VIII.

Erano detti

COSI l

quattro Decurioni più anziani d' elezione del

corpo muni cipal e, du e"della prima classe e due della seconda. Toc–

cava loro formare la lista de i nuovi decurioni, che dovevano essere

eletti a sedere nelle Congregazioni.

Il Decurione, incari cato della sovra in tendenza dell'ar chi vio, doveva

ap partenere alla prima classe dei Cons iglieri e aver tenuto prim a

l'ufficio di Mastro di ragio ne. L'Avvocato della Città era elett o dal

Consiglio generale tra gli avvocati decurioni di seconda classe. A

lui spettava il pat rocinio delle cause, ma non pot eva comparire in

giudizio, ove non gliene fosse dat a facoltà dalla Congregazione.

Anche il Segretario era eletto dal Cons iglio genera le tra gli avvo–

ca ti decuri oni di seconda classe, e lo stesso Cons iglio nominava

pure tutti gli impiegati suha lte rni della civica amminist razione.

Nell'anno 1775 i redd iti della città di Torin o era no

di"

303.::l00 lire ;

nel 1790 era no sa liti a L. 408.206 (1). Oggi il bilan cio di Torino è

di circa 55 milion i. Sul bilan cio del 1775 si spendevano 11.722 lire in

funzioni religiose; 5145 lire per l'istruzione pubblica; 20.000 lire per gli

esposti; 36,800 lir e per manutenzione di ponti e strade; 3600 lir e per

elemosine. Pel ves tiario degli inservi en ti si mettevano in bilancio 514

lire; per spese di segrete ria e teso reria 3400 lire. Ogni anno si bilan–

ciavano 2960 lir e per le seguenti spese : regalì a di lire 1000 da distri–

bu irsi tr a i Consiglieri che int erveni vano alle sedute; 1350 lir e per

torce di cera da distri buirs i a ciascu n Consig liere alla fine dell'anno ;

250 lire per almanacchi; 200 lir e per i ventagli che si distribui van o.

nell'est ate, e 170 lire per i bicchieri di crista llo che si regalavano

al Consiglieri, che int er venivano alla pr ocession e del Ss, Sac ra mento ,

7.

-

Vitt or io Amedeo II aveva tentat o di sra dicare la mendi cità "

dal suo regno, ma i suoi provve diment i erano dire tt i piuttost o a rego–

lar e la carità pubblica e pr ivata che non a sta bilire norme fisse per

tu tte le istituzioni di beneficenza. Gli ospeda li era no num erosi e più

nu meros i gli ospizi di carità, dove tutti i poveri att i al lavor o dove–

van o occupa rsi in qualche mesti ere. Alle Congregazioni di carità il

comp ito d'impedi re l'a ccat onaggio. Su tutte primeggiava e in vigilava

la Congregazione primaria, la quale risiedeva in Torino, Ogni Con–

g-regazione si governava confor me alle dat e pr ovvidenze regie, ma

stava all'arbitrio di ciascuna di esse di aggiun gere alt re regole, se–

condo la necessit à de' tempi e de' luoghi , purchè non fossero con-

(1) La lira piemon tese valeva lire 1,20 a ttuali.