

La vita e
il
costume torinese sul cadere del secolo
XVIII
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provincie le discipline scolas tiche e nulla si insegnasse contro la
religione e i diritti della Corona, formulava i regolam enti scolas tici,
compilava i bilanci dell'Università, nominava i professori, esercitava
larghissima potestà disciplinare fra gli studenti e aveva la censur a
della stampa.
Ai giovani nati di là dai monti o nel Ducato d'Aosta era con–
cessa la facoltà di studiare, in patria, Teologia, Giuri sprudenza e
Medicina, sotto la disciplina di per sone comp etenti, a ciò destinate
dal Magistrato; ma a tutti era impo sto l'obbligo di assoggettarsi agli
esami così privati come pubblici di licenza e di laurea: un vero e
proprio esame di Stato.
L'antica Università degli scolari (vedi voI. I a pago 830) aveva
perduto le sue libertà. I privilegi che studenti e professori godevano
erano un
dono
r egio. Essi godevano ben sì dell' esenzione delle gabelle
per le vettovaglie loro necessarie; non pagavano i diritti di gabella
sui libri e conservavano la immunità di tutela, cure e sindaca ti.
Nei solenni cerimoniali il corpo dei Professori insieme col Ret–
tore avevano il
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posto d'onore. Libertà di insegnam ento non era
consentita e nemmeno richi esta dai novatori.
Ali alcune discipline mediche si cercò di dare un indirizzo pra–
tico, sicchè l'anatomia si studiò sperimentalmente sul cadavere e
sugli animali e sulle sezioni cadaveri che si cercò la cagione della
morte e la conferma o meno delle diagnosi fatt e dai clinici negli
ospedali. Il metodo sperimentale e delle osservazioni cliniche, desti–
nato a rinnovare la scienza e condurla ai gloriosi risultati odierni,
cominciava ad applicarsi an che alle catte dre di botanica e di oste–
tricia, aggiunte di recente alle altre della facoltà di medicina e di
farmacia.
I Riformatori, uno al giorno, intervenivano all'Università; assist e–
vano di quando in quando alle lezioni dei professori, alle esercita–
zioni degli studenti e agli esami così privati come pubblici.
Il
Cen–
sore curava la disciplina, vegliava alla regolare ammi ssione degli
studenti, ragguagliava il Magistrato sugli abusi scop erti e proponeva
i mezzi valevoli a removerli .
Il Gran Cancelliere sorvegliava che nulla s i insegnasse o si stam–
passe contro la Chiesa o gli ordinamenti dello Stato. Per la prima
parte era coadiuvato dall'inquisizione.
Amministratore dell'Università era un Assessorevnominato dal
Re dietro proposta del Magistrato della Riforma, e durava in ufficio
tre anni.