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La vita e

il

costume torinese sul cadere del secolo

XVIII

531

provincie le discipline scolas tiche e nulla si insegnasse contro la

religione e i diritti della Corona, formulava i regolam enti scolas tici,

compilava i bilanci dell'Università, nominava i professori, esercitava

larghissima potestà disciplinare fra gli studenti e aveva la censur a

della stampa.

Ai giovani nati di là dai monti o nel Ducato d'Aosta era con–

cessa la facoltà di studiare, in patria, Teologia, Giuri sprudenza e

Medicina, sotto la disciplina di per sone comp etenti, a ciò destinate

dal Magistrato; ma a tutti era impo sto l'obbligo di assoggettarsi agli

esami così privati come pubblici di licenza e di laurea: un vero e

proprio esame di Stato.

L'antica Università degli scolari (vedi voI. I a pago 830) aveva

perduto le sue libertà. I privilegi che studenti e professori godevano

erano un

dono

r egio. Essi godevano ben sì dell' esenzione delle gabelle

per le vettovaglie loro necessarie; non pagavano i diritti di gabella

sui libri e conservavano la immunità di tutela, cure e sindaca ti.

Nei solenni cerimoniali il corpo dei Professori insieme col Ret–

tore avevano il

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posto d'onore. Libertà di insegnam ento non era

consentita e nemmeno richi esta dai novatori.

Ali alcune discipline mediche si cercò di dare un indirizzo pra–

tico, sicchè l'anatomia si studiò sperimentalmente sul cadavere e

sugli animali e sulle sezioni cadaveri che si cercò la cagione della

morte e la conferma o meno delle diagnosi fatt e dai clinici negli

ospedali. Il metodo sperimentale e delle osservazioni cliniche, desti–

nato a rinnovare la scienza e condurla ai gloriosi risultati odierni,

cominciava ad applicarsi an che alle catte dre di botanica e di oste–

tricia, aggiunte di recente alle altre della facoltà di medicina e di

farmacia.

I Riformatori, uno al giorno, intervenivano all'Università; assist e–

vano di quando in quando alle lezioni dei professori, alle esercita–

zioni degli studenti e agli esami così privati come pubblici.

Il

Cen–

sore curava la disciplina, vegliava alla regolare ammi ssione degli

studenti, ragguagliava il Magistrato sugli abusi scop erti e proponeva

i mezzi valevoli a removerli .

Il Gran Cancelliere sorvegliava che nulla s i insegnasse o si stam–

passe contro la Chiesa o gli ordinamenti dello Stato. Per la prima

parte era coadiuvato dall'inquisizione.

Amministratore dell'Università era un Assessorevnominato dal

Re dietro proposta del Magistrato della Riforma, e durava in ufficio

tre anni.