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Capitolo Vlll.
che pro veni va dane campagne , cercava nel sace rdozio un' occupa–
zione lucro sa e nulla più.
11.
-
« La vecchia pianta feudale - scrive Nicomede Bian chi –
«
era ri tta in piedi , ma tarlata e snaturata. Sin dall' epo ca di Emanuele
,<
Filiberto
il
principato s'era adope rato a toglier e potere e credito
«
all'ari st ocrazi a, cos icchè qu est a quantunque ricca di beni , pur tut–
«
tavia piegava il capo e pr estava al Re obb edi enza assoluta. Per ò,
«
quasi per rifarsi di ciò che aveva perduto, pr et end eva che le classi
« inferiori si mostrassero vers o lei subordinate e ossequiose. Ora
«conv iene notare che della nobiltà piemontese ai tempi di Vittor io
«
Amedeo III, appena 4 fami glie risali van o al secolo x, e sole 50 ai
« seco li
XI
e
XII;
la maggior pa rte era no di nobiltà recente.
« Il maggior e e qu asi l'unico coefficiente dei titoli di nobiltà era
« divenuto il feudo che inve sti va del grado chi lo possedeva, Per tan to
«
a spillar dena ro in maggior copia il demanio usa va spezzare in pie–
«
cole proprietà i beni feudali che poneva in vendita,
cosicch è
con un
e.
po' di. denaro, con centinaia o un migliaio di lire si andava al pos–
«
sesso di un feudo, Qualche volta anche con meno, acquistando un
« forno, un mulino od un'ottava parte di un piccolo tenim ento, un o
« acquis tava gra do e titolo nobil esco ; di guisa che la concessione dei
«
titoli nobiliari era divenuta nulla più di un cespite di incassi era–
« riai i
(1 ).
Purc hè s i pagasse nulla ostava che medi ci, avvocati, not ai,
«acqu istasse ro titolo di nobile ; ma era ap erta eziandio la porta all a
e
vanità dei mer can ti e degli industriali
purchè
versassero una somma
«
più
elevat a di qu ella pagata dai primi. Fra la nobiltà di
sangue
e la
« nobiltà
comprata,
v'era però un 'altra
nobilt à
acco rdata al merito civile
« e al valor militare, qu asi per di sprezzo appella ta dall 'antica ari sto–
«
cruz ia
n obiltà d i
piii"/lUt
(nobiltà di penna) ; ma era qu esta la miglior
«
parte del pa trizia to, che lo vivificava con la rigidità del cos t ume, col
«
se nno, col sapere e l'inv'eterata abitud ine del lavoro. Cosicchè, per
«
mezzo di essa, dil eguavasi l'immensurabile disegu aglianza sociale
«
degli ant ich i tempi tra a ristoc ra tici e borghesi. Le prime cariche
« de llo S tato erano pervenute nelle mani di figli o nip oti di avv oca ti,
« di merca nt i, di medic i, che all a
101'
volta, sedendo nei Cons igli de lla
e
Corona, coma ndavano, graziavano, beneficavano i vecchi patrizi.
(1) Dal 17g2 al 1730 Vitto rio Amedeo riscosse 8.714.782 lire
per
concession i d i
inv estiture e titoli noh iliari ; altri 8.750.075 lire si riscossero du rante
il
regno di
Carlo Ema nuele III e 4.060.796 lire sotto
il
regn o di Vittorio Amedeo II I.