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.538

Capitolo Vlll.

che pro veni va dane campagne , cercava nel sace rdozio un' occupa–

zione lucro sa e nulla più.

11.

-

« La vecchia pianta feudale - scrive Nicomede Bian chi –

«

era ri tta in piedi , ma tarlata e snaturata. Sin dall' epo ca di Emanuele

,<

Filiberto

il

principato s'era adope rato a toglier e potere e credito

«

all'ari st ocrazi a, cos icchè qu est a quantunque ricca di beni , pur tut–

«

tavia piegava il capo e pr estava al Re obb edi enza assoluta. Per ò,

«

quasi per rifarsi di ciò che aveva perduto, pr et end eva che le classi

« inferiori si mostrassero vers o lei subordinate e ossequiose. Ora

«conv iene notare che della nobiltà piemontese ai tempi di Vittor io

«

Amedeo III, appena 4 fami glie risali van o al secolo x, e sole 50 ai

« seco li

XI

e

XII;

la maggior pa rte era no di nobiltà recente.

« Il maggior e e qu asi l'unico coefficiente dei titoli di nobiltà era

« divenuto il feudo che inve sti va del grado chi lo possedeva, Per tan to

«

a spillar dena ro in maggior copia il demanio usa va spezzare in pie–

«

cole proprietà i beni feudali che poneva in vendita,

cosicch è

con un

e.

po' di. denaro, con centinaia o un migliaio di lire si andava al pos–

«

sesso di un feudo, Qualche volta anche con meno, acquistando un

« forno, un mulino od un'ottava parte di un piccolo tenim ento, un o

« acquis tava gra do e titolo nobil esco ; di guisa che la concessione dei

«

titoli nobiliari era divenuta nulla più di un cespite di incassi era–

« riai i

(1 ).

Purc hè s i pagasse nulla ostava che medi ci, avvocati, not ai,

«acqu istasse ro titolo di nobile ; ma era ap erta eziandio la porta all a

e

vanità dei mer can ti e degli industriali

purchè

versassero una somma

«

più

elevat a di qu ella pagata dai primi. Fra la nobiltà di

sangue

e la

« nobiltà

comprata,

v'era però un 'altra

nobilt à

acco rdata al merito civile

« e al valor militare, qu asi per di sprezzo appella ta dall 'antica ari sto–

«

cruz ia

n obiltà d i

piii"/lUt

(nobiltà di penna) ; ma era qu esta la miglior

«

parte del pa trizia to, che lo vivificava con la rigidità del cos t ume, col

«

se nno, col sapere e l'inv'eterata abitud ine del lavoro. Cosicchè, per

«

mezzo di essa, dil eguavasi l'immensurabile disegu aglianza sociale

«

degli ant ich i tempi tra a ristoc ra tici e borghesi. Le prime cariche

« de llo S tato erano pervenute nelle mani di figli o nip oti di avv oca ti,

« di merca nt i, di medic i, che all a

101'

volta, sedendo nei Cons igli de lla

e

Corona, coma ndavano, graziavano, beneficavano i vecchi patrizi.

(1) Dal 17g2 al 1730 Vitto rio Amedeo riscosse 8.714.782 lire

per

concession i d i

inv estiture e titoli noh iliari ; altri 8.750.075 lire si riscossero du rante

il

regno di

Carlo Ema nuele III e 4.060.796 lire sotto

il

regn o di Vittorio Amedeo II I.