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Capitolo VIIT. .
. della via Garibaldi (1736), la costruzione del teatro Regio, su disegni
di Benedetto Alfieri
(1738~39),
inaugurato nel 1741 col dramma
Arxace
del Meta.stasio messo in musica dal maestro Feo di Napoli (fig. 129) (1).
Venne costruito nel 1752, per incarico del Principe Luigi di Savoia
Carignano, su disegno del" architetto Alfieri, un nuovo teatro, al quale
fu dato il nome del munifico Principe, "che ne aveva ordinato la
costruzione. Distrutto da un incendio, fu ricostruito secondo le linee
dell'antico disegno dall'architetto Ferroglio nel 1787.
.
Nel 1740 fu istituita in apposito locale la Stamperia Reale; restau–
rata nel 1745, su di un progetto dell'architetto Vittone, la Chiesa di
S. Chiara; nel 1748 cominciata la costruzione del Palazzo di Giustizia
disegnato da Benedetto AJfieri, e condotto soltanto dopo novant'anni
a
com pimento. Furono poi via via restaurate e ricostruite le chiese di
S; Francesco (1761), dello Spirito Santo (1763), diSanta Pelagia (1770);
tirata. su la facciata della chiesa dell'Annunziata su disegni dell'ar–
chitetto messinese Francesco Martinez
(J
775); costruita la chiesa di
S. Michele, sopra un progetto dell'architetto Bonvicino (1784), e il.
palazzo dei Conti
Valpefl~a
di Masino in via dell'Arsenale (1780).
Questo arido elenco di opere edilizie non sarebbe compiuto, se
-non
ricordassimo la costruzione della nuova Torre del Comune, su
disegno dell'architetto Filippo Castelli, torre di cui - si gettarono le
fondamenta 1'11 novembre 1786, e che si arrestò all'altezza del Pa–
lazzo civico; il castello di Stupinigi su disegni del Juvara, modificato
da Benedetto Alfieri, con pitture dei fratelli Valeriani di Venezia, e
il
grandioso edificio poco discosto dal Monte dei Cappuccini per
ricovero delle vedove e nubili di civil condizione, innalzato su disegni
dell'architetto Faletti da Maria Felicita di Savoia, figlia di Carlo .
Emanuele III (1787).
.
"
Torino non poteva certo gareggiarecon Firenze, Roma e Venezia
in fatto di··edilizia, pur tuttavia essa presentava un aspetto decoroso
e piacevole.
Non v'era "festa della famiglia reale per nascite, matrimoni; o per
visite principesche, che non si celebrasse con giostre, tornei e rap–
presentazioni cavalleresche; spettacoli graditi a ogni ordine di citta–
dini. E Torino aveva due magnifici stadii, che si prestavano a tali .
pittoresche cavalcate: le piazze S. Carlo e Castello. Quest'ultima era
un po' diversa da quel che oggi è, poichè là dove, nel lato setten-
(1) Il teatro contava
1'!l6
palchi oltre quello reale, distribuiti in 5 ordini e poteva
contenere
'!l500
persone.