

La vita e
il
costume torinese sul cadere del secolo
XVIII
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dovute al Bernero di Cavallerleone, a Giuseppe Maria Bonzanigo, al
Ludetti, a I gnazio Perucca. . ·
Del Bernero sono tenute in pr egio le scolture del cast ello di Mon–
calieri e i dip inti di S. Filippo e di Soperga ; del Perucca hanno
pure qualche valore i marmi di S. Agostino e della Cattedrale di
'forino.
F'lg. 139. - Palazzo He?l e - Sala della Regìu u,
(Decorazione dd Beau mont),
'A
maggior fama salì il Piffetti, valenti ssimo nei lavori d'intarsio,
di cui abbiamo apprezzatissimi sagg i nel Palazzo reale e nel cas tello
di Moncalieri.
Scuitori insi gni furono i frat elli Collino , torinesi, e specialmente
Ignazio Maria, i cui lavori esistenti nel palazzo Reale e nella Basilica
di ' Soperga, des tano anche oggi l'ammirazione degli intendenti.
Verso ' la metà del secolo, Vittorio Mi chel e Demignot introdusse a
Torino l'arte degli arazzi, e quando quesLi passò ai servigi di casa
Medici, Carlo Emanuele III , pe r consiglio di Claudio Francesco Beau–
monL, fondò una. vera fabbri ca di qu ei preziosi tessuti, nei piani su–
perio ri dell'U niversità, fabbri ca che divenne in breve famo sa (fi g. 142\