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Capitolo
V.
unità nella disposizione e di stribuzione delle colonne, delle trabea–
zioni , delle arcate; ma la cupola che alcuni dicono famosa, manifesta
in modo troppo evidente l'artifizio e lo sforzo.
La ca ppella della Sindone fu costrutta fra il 1656 e il 1694.
Carlo Emanuele l aveva stabilito di costruire una cappella di
tale ampi ezza da accoglier e il sacro cimelio e insieme il corpo di
S. Maurizio e le reliquie 'di alcuni Santi della legione Tebea.
Egli intendeva trasferirvi da Pinerolo i resti mortali di S. ViltoÌ'e
ed altre sacre ossa dall'Abbazia di Caramagna, e nell'intento di otte–
nerne dal Papa
il
permesso , scriveva che la fabbrica sarebbe stata
magnifica e di nobilissima spes a, e che i detti corpi santi vi sareb–
bero cus toditi con maggior vene razione e decenza che non nei luoghi
dov' erano riposti. Tuttavia la costru zione della Cappella ·fu iniziata
da Carlo Emanuele II e terminata nel 1694.
Il sacro edificio, che parve mirabile al Cibrario, ris ente del gusto
sece ntesc o. " Se si prescinde, sc rive
il
To esca, dai marmi preziosi ond'è
rivesti ta e che col loro color e infondono un certo sens o di ra ccoglimento
sepolcra le, la cupola varrebb e a dar ra gion e a tutti i detrattori del
Seicento , se l'architettura barocca fosse sta ta cosl povera e pu eril e
di conce tti e lontana da ogni tradizione della bella nostra arte come
il Guarini mostrava di intenderla
» ,
L' esempio della Corte, come dicemmo, venne imitato dai privati,
quali lun go la Via Nuova e S. Ter esa cominciarono ad innalzare
loro pal azz i.
Ricordiamo Giamba ttista Truchi di Levaldi gi,
il
qual e oltre una
splendida villa alla
«
General a
»
così chiamata .dalla carica che egli
occupava, e divenuta ai tempi nostri Casa di correzione pei discoli,
fece innalzare a Torino il bel palazzo di via Alfieri (angolo via
XX settemb re) detto di Levaldi gi su disegni del Conte Amedeo di
Cast ellamonte (1673) dove è
il
magnifico portone che una tradizione
popolare chiamò
«
porta del diavolo
»
(1).
Altri palazzi innalzarono
il
tesorier e Turinetti, il Marchese di
Voghera,
il
Marchese Villa, il Conte 'rana,
il
Conte Trucco, il Gontieri
(1) Chi vuole perchè fosse sla lo fallo in un a nolle; altri perchè dopo un
ballo dato in quel palazzo si sca te nò un furioso temporale che danneggiò gra–
vemente la Citt à: alt ri
perchè
il
malfallore che aveva rubato e nas costo in un
bosco
il
busto del Truchi, collocato nella Chiesa del Lingotto che egli aveva
eretto in parrocchia. avrebbe dello a sua discolpa che
pel colore del bronzo
e
per
la parrucca alla Litigi XIV nella quale scorgeva le corna , l'aveva preso per i l
diavolo.