

Maria Cristina e Carlo Emanuele II
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Nel 1656 il Presidente Giacomo Truchi rappresentava
«
le violenze
dei preti farsi. ogni dì più frequenti per l'impunità con cui le com–
mettevano
» .
Per un semplice moti vo di cerimoniale i canonici di
Torino, nel 1654, si rifiutavano di intervenire alla proce ssione del
Corpus Domini
(1); qualche cosa di consimile accadeva nel 1665 a
Fig. 68. - Savigliano ver so la metà del secolo
XV II .
Chieri, perchè ai sindaci dei mercanti era stato assegnal o un poslo che
dicevano spett are al clero. A Vercelli i Carm elitani furono sco perti
froda tori del
da~io
sul sale ; a Ciriè, nel 1671, Agostiniani e borghesi
si prendevano a ba stonate; a Valioria il cur ato Giambattis la Donato
Roveri teneva a suo se rvizio du e banditi
«
che lo p roteggevano
e
gli
servivano da bravi
» ,
Cont ro tali aberrazioni ed eccessi insorgerà
(1) Le questi oni di cerimoniale ave vano in quei tempi importanza gra nd lss lrna,
così che spess o gli affari si tiravano in lun go per an ni ed a nni quando non si
trov ava il modo di supe ra rle. Spesso si commettevano a nche a tti di vera e propria
scor tesia come qu ello compito dalla Regina Cristina di Svezia. Nel
1656
era ap–
punto coste i di passaggio per Torino, do ve venne accolta splendidamente
j
ma
ecco che il sereno della festa
è
turbato da un a fu til e questio ne. Essa conse nte
di dare alla Duchessa il titolo di
Altezza reale,
ma si rifiuta di darle la mano,
sebbe ne figliuola e sorella di Re. Fi na lmente si prese partito che la Regin a si
pone sse a letto e la Duchessa l'andasse a visita re cosi.