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Maria Cristina e Carlo Emanuele II

295

Nel 1656 il Presidente Giacomo Truchi rappresentava

«

le violenze

dei preti farsi. ogni dì più frequenti per l'impunità con cui le com–

mettevano

» .

Per un semplice moti vo di cerimoniale i canonici di

Torino, nel 1654, si rifiutavano di intervenire alla proce ssione del

Corpus Domini

(1); qualche cosa di consimile accadeva nel 1665 a

Fig. 68. - Savigliano ver so la metà del secolo

XV II .

Chieri, perchè ai sindaci dei mercanti era stato assegnal o un poslo che

dicevano spett are al clero. A Vercelli i Carm elitani furono sco perti

froda tori del

da~io

sul sale ; a Ciriè, nel 1671, Agostiniani e borghesi

si prendevano a ba stonate; a Valioria il cur ato Giambattis la Donato

Roveri teneva a suo se rvizio du e banditi

«

che lo p roteggevano

e

gli

servivano da bravi

» ,

Cont ro tali aberrazioni ed eccessi insorgerà

(1) Le questi oni di cerimoniale ave vano in quei tempi importanza gra nd lss lrna,

così che spess o gli affari si tiravano in lun go per an ni ed a nni quando non si

trov ava il modo di supe ra rle. Spesso si commettevano a nche a tti di vera e propria

scor tesia come qu ello compito dalla Regina Cristina di Svezia. Nel

1656

era ap–

punto coste i di passaggio per Torino, do ve venne accolta splendidamente

j

ma

ecco che il sereno della festa

è

turbato da un a fu til e questio ne. Essa conse nte

di dare alla Duchessa il titolo di

Altezza reale,

ma si rifiuta di darle la mano,

sebbe ne figliuola e sorella di Re. Fi na lmente si prese partito che la Regin a si

pone sse a letto e la Duchessa l'andasse a visita re cosi.