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Capitolo V.
l'op era e la vita san ta e intemerata del Padre Sebastiano Valfrè e
del Padre Prever, i quali furono detti, e con ragione, gli
Apostoli
di Torino.
Nonostante gli scandali del clero il sentimento religioso si man–
tenne vivo e fervido in Piemonte, an cor chè nelle classi meno colte
si associasse a credenze supers tiziose e a pregiudizi non pochi. Assai
frequentate da ogni ordine di citt adini le chiese e praticati gli uffici
divin i; tantochè al suono delle campane di mezzogiorno e dell'Ave
Maria, i passanti per le vie e per le piazze si fermavano, e toltisi il
cappello, si facevano il segno della croce e recitavano la salutazione
an gelica. Le signore, allo scoccar della campana, facevano, in atto di
ossequio alla Vergine, fermare la bu ssola o la carrozza,
Frequenti e solen ni le pro cessioni, nelle quali Principi e Genti –
luomini e Magistrati non isdegnavano d'indossare la cappa dei pii
sodalizi, di cu i era piena la Città.
.
Le gue rre lunghe e rovinose avevano prodotto un inevitabile
diso rdin e amministr ativo e cresciuto il debito dei Comuni ; onde, fin
dal 1633, fu necessario rivedere i conti comunali, incassarne i crediti
e pagare le pas sività, mer cè la vendita dei beni o in forza di nuove
imposizioni.
Vitt orio ' Amedeo
I,
credendo di far cosa utile e buona, ordinò che
si nominassero sindac i per sone ricche e pratiche di cose ammini–
strative ; ma quando a i Magistrati del Comune si dette il carico di
ga rantire di person a la riscossione d ei tributi , in molti luoghi non
s i tro vò più chi voless e assumer si qu egli uffici.
A Torino, a guerra finita, si conferì al Bellezia e ad altri suoi
colleghi del Consiglio comu nale il mandato di studiare una riforma
amministrativa e di farne proposte concrete. Proposero costoro che
si diminuissero le imposte, si reintegrasse il catasto, si proibissero
in modo efficace le vendite simulate al clero, si riducessero le spese
militari, s' imponesse una tassa di testatico e una sulle arti a sollievo
della proprietà fondiaria. Raccomandavano quei saggi amministratori
che non si sperperasse il pubbl ico danaro.
Le. propost e furono , per la massima parte, accettate, e la
Delega–
zione del buon governo dei Comuni
si accinse tosto ad applicar i
prov vedimenti relativi. A rend ere più stabile la riforma, fu surrogata
alla Giunta una
Sezione del Consiglio di Stato,
che rese obbligatorio
il bilancio pre ventivo, dentro i limiti del quale dovevano essere con–
tenute le spese annua li. Fu po i istituita un'apposita
Delegazione
cui
erano deferiti i provvedimenti fiscali e la facoltà di far debiti.