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!Ilaria Cristina e Carlo Emanuele Il

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Le province che ai tempi di Carlo Emanuele I era no 12, diven–

tarono 14 per l'aggiunta di Trino e Alba, eppoi sotto Madama Real e

salirono a 18. Esse erano presiedute da un

Referendario

per le cose di

finanza, da un

Prefetto

per la gius tizia e la polit ica, quando non v'era un

Governatore

(1).Nessuno, all'infuori dei Prin cipi del sangue. poteva occu–

pare per più di 3 anni consecutivi l'ufficio di Governatore; la qual cos a,

se da un lato era buona in sè, per chè assicurava il pa ese da possibili

consorterie, riu sciva dall 'altro dannosa, a cagione del frequ ent e cam–

biamento dei magistrati e perciò della discontinuità amministrati va.

Vittorio Amed eo I , per liberare lo Stato dai maland rin i e dai ban–

diti e pro vvedere alla pubblica sicure zza, segna tamente delle cam–

pagne, pubblicò una serie di provv edimenti penali , fra i quali ve ne

era uno che dava facoltà ai cittadini di ammazzar e i malfattori detti

di

primo catalogo.

Chi uccideva un bandito per icoloso, oltre a ricevere

un gro sso ' premio, acquistava il diritto di liberar sè o altri da pena

uguale

a quella in cui il bandito ucciso era incorso coi suoi misfatti.

Pr emio più ricco era l'iserbato a chi consegn asse alla giustizia un

malfattore vivo.

Maria Cristina per agevola re il loro mandato agli age nti della

pubblica sicurezza fece dibo scare il territorio intorno alla città di

Torino e in ogni provincia istituì i

Soldati di giustizia,

sotto il co–

mando di un capitano.

Pare tuttavia che questi provvedimenti rimanessero lett era morta,

come le gride spagnole, riferite dal Manzoni, poichè venivano rip etuti

a più riprese, con la minaccia di pene esorbitant i e ter ribili solo

quanto al significato delle parole ond e era no redatti. Del resto una

parte della colpa, quanto alla fioritura del bri gantaggio, era del Go–

verno, che continuava nel pessimo costume di vende r la gra zia ai

condannati, di concedere amnisti e e perfino di accoglier e nell'esercito

banditi e assassini.

Nel 1660 con un editto

il

Duca proibiva a qualsivoglia persona

di qualunque grado di portar armi a ruota o a fucile, tanto corte

quanto lunghe, pistole corte, stiletti, pugnali e colt elli alla Genov ese;

ma poi cominciò ad escludere dall a proibizione qu esta e quella cate–

goria di cittadini; onde i pri vilegiati si facevano pro vocatori e gli

esclus i non potevano far e a meno , per difendersi dalle insidie, che

usar armi proibite.

(l) Il Prefetto di Pinerolo risedeva a Luserna per esse r quella città occupata

dai Francesi.